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LA LAVAGNA

Riccardo è un insegnante di mezza età deluso dalla vita. Un bel giorno gli capita un fatto insolito: viene ingoiato dalla lavagna su cui scrive e finisce in uno spazio buio in cui può vedere se stesso dall’esterno. Superato lo sconcerto iniziale, comincia a guardarsi intorno per capire dove è finito. Questo strano luogo è pieno di parole fluttuanti che attendono di essere messe in sequenza per originare pensieri; di viaggiatori che vanno e vengono dal mondo esterno. E quelli più competenti si offrono di accompagnarlo nell’esplorazione.

Riccardo ben presto si accorge che ai suoi compagni di viaggio lui va bene così com’è e soprattutto che non si aspettano nulla da lui. Però sono disponibili ad ascoltarlo se lo desidera. Così scopre che quello non è solo un luogo fisico ma anche un’esperienza; che la chiave d’accesso è il desiderio e che gli esploratori ci arrivano nei modi più impensati, spesso depositandoci angosce, paure, lacrime che non saprebbero in quale altro luogo lasciare.

La lavagna di Monica Joris è una bella metafora del mondo interno e della sua esplorazione attraverso l’analisi.

Fulvia Ceccarelli

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Recensione La Lavagna